Il volume, che contiene gli Atti del Convegno Internazionale di Studi tenutosi a Genova nel maggio del 2011, si propone di omaggiare e ricordare la figura di Edoardo Sanguineti, a un anno dalla morte. Diviso idealmente in più tematiche - l'insegnamento, il ruolo di intellettuale, la poesia, la prosa narrativa e quella critica, il teatro, gli interessi per la musica e le arti visive - esso offre una panoramica degli aspetti e della personalità poliedrica dello scrittore genovese, attraverso i contributi di studiosi e la testimonianza di artisti con cui Sanguineti collaborò come Vinko Globokar e Ugo Nespolo. Dopo un excursus sulle "Università del professor Sanguineti", dagli anni torinesi a quelli salernitani, dalla cattedra genovese ai "passaggi" bolognesi fatti di Postkarten, tema degli interventi di Guido Davico Bonino, Nicola D'Antuono, Franco Vazzoler e Claudio Longhi, ci si addentra nella scrittura di Sanguineti, fatta di architetture, strutture e montaggi - come osservano Erminio Risso e Fausto Curi - in cui coesistono l'astuzia dello straniamento (a livello strutturale) e la necessità della crudeltà (a livello estetico) per dirla con Antonio Pietropaoli; entrambi strumenti della "persuasione occulta" della letteratura, come ben mostra il saggio di Manuela Manfredini sulla funzione conativa dell'opera sanguinetiana. Dopo l'approfondimento di Enrico Testa sull'uso del soggetto nella poesia di Sanguineti si passa alla prosa con i saggi di Tommaso Ottonieri, Epifanio Ajello, Gilda Policastro.