Il libro contiene una raccolta delle poesie di Pippo Avola arricchite da stralci di lettere che scriveva alla moglie Maria Grazia che aiutano a puntualizzarle. La riflessione sulle poesie di Pippo Avola, infatti, non può non considerare le vicende, gli ambienti, le persone e le cose che hanno marcato la sua vita di scrittore, con una sensibilità delicata, ma anche polemica, cui affiancò per tutta la vita una fertile attività di diffusione della cultura e della memoria storica. Queste poesie, scrive Pippo "...sono il modo come io vedo i rapporti con gli altri, con cui ho rapporti convenzionali e con cui sono costretto a vivere". Nato a Modica il 20 marzo 1946 Giuseppe Avola, affettuosamente chiamato Pippo in famiglia e dagli amici, trascorre nella città siciliana l'infanzia e buona parte dell'adolescenza. Nel 1967 si trasferisce a Roma dove entra in contatto con l'avanguardia artistica romana, in particolare con il "Gruppo Alzaia" e poi con il "Gruppo Altro". Muore a Verona, a soli 45 anni, il 2 novembre 1991.