Il diritto è, innanzitutto, una forma di pensiero: è un modo di analizzare e classificare fatti e situazioni, per mettere ordine nei rapporti sociali secondo valori condivisi. Il modo attuale di pensare giuridicamente è largamente influenzato dai giuristi romani. Il loro pensiero - il lessico, le massime quasi proverbiali, la loro abilità nel risolvere i conflitti di interesse sotto il segno dell'equità - ci è pervenuto tramite le loro opere, raccolte in particolare nel Digesto di Giustiniano. Lorenzo Valla le considerava fra i più ammirevoli esempi di prosa latina. Conoscere il pensiero dei giuristi richiede dunque di esaminare le forme letterarie scelte per trasmetterlo, le condizioni materiali della loro circolazione, lo stile, le forme argomentative, i modi di persuadere, per arrivare infine ai valori messi in gioco. È la prospettiva adottata da Dario Mantovani in questo volume - dedicato al periodo repubblicano - che raccoglie i principali studi dedicati ai giuristi come scrittori e alle opere dei giuristi come letteratura.