È una raccolta di dieci egloghe in volgare costruite sul modello virgiliano, con il quale intendono volutamente competere, ma attualizzandolo e adattandolo alla situazione della corte ferrarese degli Estensi. I dieci testi, in cui si esprime al meglio il gusto pittorico e idillico tipico di Boiardo, con sfumature quasi fiabesche nelle descrizioni dei paesaggi e degli scorci della campagna dell'Arcadia, delineano un confronto tra la realtà contemporanea, fatta di guerre e sofferenze, e il mitico mondo arcadico.