La memoria delle stragi nazifasciste in Toscana nella primavera-estate 1944 è ancorata a luoghi e movimenti: i ricordi dei testimoni si agganciano allo spazio quotidiano di allora improvvisamente travolto da arrivi e fughe, marce forzate e trasferimenti, ricerca di rifugi e ritorni dolenti. Un nesso profondo lega quelle vicende ai caratteri del territorio toscano: è la stessa morfologia ad aver condizionato spostamenti e insediamenti di pastori, contadini e partigiani.