Il protagonista/autore corre tranquillamente in un parco romano, ma viene chiamato al telefono da un altro scrittore, Renzo Paris, il quale gli comunica che è uscito sulla prima pagina della "Repubblica" una lettera inedita di P.P.P. Lettera da cui si capisce che loro due (Manacorda e Pasolini) erano amici. Inizia così un dialogo esasperante, ma anche comico, in cui Paris tenta di estorcere al vecchio amico ricordi e confessioni relative al suo rapporto con il grande poeta friulano. Alla fine - dopo un tormentato percorso di emancipazione dalla paterna figura del maestro - verrà fuori un inedito ritratto di Pasolini.