L'etnografia e l'antropologia culturale possono fornire importanti strumenti teoretici per ricostruire la natura e il ruolo delle parure utilizzate durante il Paleolitico e del Mesolitico in Europa sud-orientale. Gli autori analizzano il ricco repertorio di ornamenti personali impiegati dai cacciatori-pescatori-raccoglitori preistorici che hanno abitato questa ampia regione al fine di individuare le modalità di costruzione simbolica del corpo nel corso del tempo in tali società. Vengono esaminati i gesti coinvolti nella produzione e nell'uso di perline, le modalità di trasmissione delle specifiche conoscenze tecnologiche, il cambiamento dei canoni estetici e la domanda di materiali locali e di origine esotica, quali ad esempio alcuni gasteropodi marini raccolti ad oltre 400 km di distanza dalla regione analizzata. Particolare attenzione viene dedicata alla trasmissione di specifiche tradizioni culturali nel tempo e nello spazio. L'evidenza archeologica viene ulteriormente discussa, adottando una prospettiva che attinge alla comprensione "emica" degli ornamenti in determinati contesti etnografici e attraverso una riflessione sulla rilevanza della modalità di analisi antropologica strutturale sostenuta da Lévi-Strauss.