Ad oltre trent'anni dall'apparizione delle prime narrazioni in italiano di migranti, questo libro prende in considerazione una delle caratteristiche peculiari della loro scrittura, vale a dire la massiccia presenza di parole ed espressioni della loro lingua madre, che sono così mantenute vive nella lingua accogliente e proposte ai lettori italiani. La ricerca è condotta su un apposito corpus composto da 157 romanzi e racconti editi in Italia tra il 1990 e il 2020, scritti da 91 autrici e autori provenienti da 34 Stati diversi; da questo corpus sono state estratte oltre 500 voci raccolte in un glossario. Sono analizzate la fenomenologia testuale, le numerose varianti grafiche, le classi grammaticali assunte in italiano, i campi semantici maggiormente coinvolti (gastronomia e abbigliamento soprattutto, ma anche religione, musica, oggettistica), le lingue di provenienza (almeno 30 accertabili) e la fortuna di queste parole migranti, spie di un possibile rinnovamento lessicale dovuto al contatto tra italiano e lingue dei migranti. Prefazione di Gabriella Cartago.