Repressione e carcere sono da sempre elementi intrinsechi a ogni percorso di lotta. Se i codici di legge sono uno strumento di rafforzamento dei rapporti di forza presenti nella società, è naturale che non vi sia processo di cambiamento radicale senza che coloro che vi partecipano infrangano quei codici e finiscano privati della propria libertà proprio in base alle leggi che regolano il mondo che si vuole cambiare. E così il carcere stesso è da sempre un terreno di lotta, sia sul piano della vita interna che su quello della dialettica con chi continua a lottare "fuori". L'importanza e il valore delle lettere dal carcere affondano perciò le proprie radici nell'eterna vicenda della lotta per la liberazione, individuale e collettiva. Negli ultimi anni sono tornati a crescere i numeri di chi ha conosciuto il carcere a causa della propria militanza politica: dal G8 di Genova, passando per la Val di Susa, le occupazioni delle case o le "adunate" del 15 ottobre 2011 e del 14 novembre 2012, questo libro raccoglie le testimonianze più significative nate nel corso di quelle lotte e scritte da chi ha pagato con la privazione della libertà il prezzo delle proprie idee.