Il libro propone una lettura socio-criminologica e vittimologica del fenomeno degli hate speech online in alcuni Paesi europei (Germania, Italia, Spagna, Svezia, Ungheria) a partire dalle risultanze di un progetto biennale finanziato nell'ambito del programma UE «Rights, Equality and Citizenship». Muovendo dalla constatazione che la frequenza degli hate speech è aumentata particolarmente nei confronti di certi gruppi di popolazione in ragione dell'appartenenza etnica, del sesso, dell'orientamento sessuale, dell'identità di genere o del credo religioso, il testo analizza in tale ottica i messaggi pubblicati su Facebook e Twitter da parte di rappresentanti di alcuni partiti politici europei. Vengono altresì presentate iniziative di prevenzione e di politiche pubbliche nazionali ed europee, comprese quelle di tipo legislativo, e identificate nuove politiche e/o interventi di miglioramento per riconoscere gli hate crime e gli hate speech nonché per aiutare le vittime. Con il contributo di Simone Tuzza.