Nella storia dell'umanità, il sogno è stato sempre valorizzato come fonte di indicazioni verso cui dirigere il proprio percorso di vita. Freud fu determinante nell'apertura del pensiero alla comprensione dei sogni e ne diede una visione "riduttiva", cioè rivolta al passato. Aprì così la strada alle elaborazioni di Jung che, teorizzando l'inconscio collettivo e la teoria degli archetipi, non rifiutò la riduzione freudiana ma la ampliò riconoscendo al sogno anche una funzione "prospettica", cioè rivolta al futuro. Jung paragonò il sogno ad una scena teatrale del palcoscenico psichico dell'individuo, laddove l'individuo è autore, sceneggiatore e regista mentre gli attori sono parti della psiche del sognatore. Questo libro, nato nei luoghi della formazione alla psicoterapia, è rivolto a chi ama lavorare clinicamente con i sogni ed evitare, per quanto possibile, la razionalità e il fervore interpretante pur non rinunciando a scoprire dove porta il parlare dei sogni. Pensato per gli psicoterapeuti in formazione e per chi lavora clinicamente con i sogni, è questo un libro che può però attrarre e affascinare anche chi è semplicemente interessato a scoprire il mistero nascosto nei sogni e a contattare le emozioni e le indicazioni veicolate nelle immagini oniriche.