È "il mistero più grande", dunque, l'Amore, "Idea e causa di sé, necessità" (Il verso totale): l'"amare senza possedere" (Riflessi), ma non solo, anche quello del felice possesso e dell'incandescenza desiderata o condivisa dei sensi, che fa nuova la vita ogni giorno e ti fa "infinito" (Il più grande dono). Quello che ti avvia a fare di tutto "un'opportunità" e a guardare più al come che al cosa (Produrre pensiero, costruire bellezza), a guardare e curare di tutto soprattutto i "dettagli": cogliendo lì la vera poesia, intesa come capacità di "conoscere" e vedere oltre la "materia" e la pelle, di guardare insomma "al di là della siepe", nell'assoluta "verità" di se stessi e di tutto il visibile (Alfa e Omega). (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)