Dalla loggia centrale della Basilica, compare una figura bianca,
semplice. Il nuovo papa ha scelto paramenti sobri, e una croce
d'acciaio, grezza, che spicca nel candore dell'abito. Sarà Francesco.
Ammette di essere stato ripescato "dalla fine del mondo" e da lì sembra
venire, dal disfacimento di una grandezza ormai di facciata, dalla
consapevolezza di un rinnovamento non solo ecclesiastico ma universale.
Un papa umano, che non usa parole impostate se non quelle canoniche per
la benedizione e che colpisce per la semplicità e il contenuto con cui
sembra voler riempire gli abiti che indossa. Ha un passato oscuro e nel
sorriso la semplicità di chi ha visto la rovina. In un'epoca di
transizione come la nostra, riuscirà la chiesa a rinnovare la propria
immagine e rimediare ai torti del passato?