"Quel pallone ovale, o bislungo, era l'oggetto più affascinante che Pap avesse mai visto. Lo raccolse e decise che lo avrebbe portato a casa. Quell'ovale stava bene in mano, a differenza di quelli tondi, quello si appoggiava tra le braccia e stava lì buono, non sembrava che volesse stare a tutti costi per terra. E poi aveva una sua dignità: prenderlo a calci o a sberle era difficilissimo, non sapevi mai dove sarebbe andato e l'unico modo per mandarlo in qualche posto era portarcelo a mano, proprio come un cucciolo o un bambino. Mentre pensava a queste cose Pap si dirigeva a casa, quando si sentì chiamare". Una fiaba moderna e struggente in ricordo del grande Busca, ex pilone dei Lyons rugby di Piacenza e persona di un'umanità straordinaria, che ha insegnato a generazioni di giovani rugbisti il rispetto per l'avversario e per l'arbitro, il saper sempre trovare un punto d'incontro, il saper sempre rispettare le opinioni di chi ti è di fronte.