Si intitola "Pensieri mei" la raccolta di poesie in dialetto gallipolino di Luigi Liaci. Nel progetto editoriale i versi, nelle intenzioni dell'autore, sottendono ad un obiettivo preciso : "testimoniare a futura memoria una Gallipoli ormai perduta, vittima della "modernizzazione" e del cambiare (in peggio) dei tempi. Il dialetto con cui sono scritte le odi risale almeno a cento anni fa, dal momento che l'autore ha attinto ai manoscritti di suo padre, il poeta dialettale Antonio Liaci.