"Come avete già avuto modo di apprezzare, questa mia è un'antologia di racconti surrealisti, alcuni intimisti, altri un po' più 'forti' e a sfondo erotico, tutti comunque concordi nel decretare la follia, o l'impossibilità, di vivere. Il primo, "Passeggiata", è d'impianto kafkiano, come si evince già dall'incipit; il secondo, "Tardo pomeriggio", che è forse il più riuscito, è una strana sintesi di racconto post-apocalittico, malinconico e intriso di un certo realismo magico- con alcune sperimentazioni linguistiche- che può ricordare Ballard o Sterling. Il terzo racconto, anch'esso fantascientifico (o post-fantascientifico), è connesso al secondo poiché ne condivide lo stesso scenario; il quarto, "Breve riabilitazione", è uno strano racconto-saggio alla Borges, mentre il quinto, "Il nuovo giovin signore", è un'ottima e crudele rivisitazione del "Giorno" di Giuseppe Parini con una certa contemporaneità alla Bret Easton Ellis. Il sesto, così breve da non potersi definire nemmeno un racconto, è più che altro il ricordo poetico di un fatto forse autobiografico. Il settimo, l'ottavo e il nono racconto sono tutti accomunati dalla tematica del potere: più 'sano' nel mondo antico, all'epoca dell'Impero romano; molto più squallido e insignificante - ma non per questo meno pericoloso - al giorno d'oggi; subdolo e occulto per ciò che riguarda lo 'star system' dell'alta moda." (Alessandro Puma).