Testimone e interprete, Igort registra e disegna. Fa parlare i volti, dà voce alle vittime. Affronta il viaggio nell’anima, nella storia e nell’attualità della Russia non con la fredda “distanza” del cronista, ma con la commozione partecipe di chi ascolta i perseguitati. Quelli di ieri, i sopravvissuti al terribile passato stalinista, alla carestia e alla persecuzione del popolo ucraino negli anni ’30. E quelli di oggi: le donne e gli uomini che hanno resistito alla “democrazia travestita” di Putin, come la coraggiosa giornalista Anna Politkovskaja e i ceceni torturati e massacrati in una guerra dimenticata dai media. Donne e uomini che continuano a resistere, scendendo ogni giorno in piazza.
Un reportage che riflette sul fare reportage. Un libro di narrazione disegnata nel solco di graphic reporters come Joe Sacco e altri, ma anche del giornalismo “empatico” e sociale di testimoni del nostro tempo come Tiziano Terzani, Ryszard Kapuscinski, Svetlana Alekseievic, l’Oriana Fallaci delle cronache dal Vietnam. Un libro che dice ad ogni pagina: non voltate la testa dall’altra parte, non accettate verità preconfezionate. E soprattutto “Stay human”, restate umani.