Questo libro non vuol essere ne' una storia del paesaggio, ne' una storia dell'architettura: e' piuttosto un racconto di quadri mentali e di percezioni visive. La domanda che lo percorre e' se davvero esista, come una sorta di fiume carsico che periodicamente torna alla luce, una sottile ma persistente linea del paesaggio che attraversa tutta la cultura architettonica italiana del secondo Novecento.