Quando Giovanni nasce, le braccia che lo accolgono sono quelle di Primo, suo padre, perché la madre è morta al termine di un estenuante travaglio. La piccola comunità del Polesine in cui il bambino cresce è sicura che la disgrazia sia stata provocata dalle pozioni della Botanica, una guaritrice a cui i genitori si erano rivolti, forzando le leggi della natura, per avere il figlio che tanto desideravano. Primo amerà Giovanni di un amore tenero, prendendosi cura di lui e insegnandogli ad amare la terra e a mettersi all'ascolto delle voci di tutti gli esseri viventi che li circondano. Quando a tredici anni Giovanni avrà la possibilità di ammazzare il maiale, entrando così nella comunità degli adulti e mettendo a tacere le voci di paese, sarà proprio il grido strozzato dell'animale a fermare la sua mano. Primo verrà accusato di non aver saputo educare il ragazzo e si sentirà responsabile dell'emarginazione del figlio, che invece trarrà da questo evento la visione dell'uomo che vuole diventare. In un paesaggio che richiama le atmosfere del realismo magico, "Padre terra" è un romanzo che si muove fra la ricerca di un rinnovato senso della paternità e il desiderio di mettersi in ascolto della natura con una sensibilità capace di superare tabù arcaici e tradizioni.