Esportare con le armi la rivoluzione, la democrazia, il capitalismo, la libertà, la fede o qualsiasi altro feticcio politico o economico dell'occidente è insensato, perché qualsiasi cosa si imponga, dopo una vittoria apparente, sarà macchiata di sangue e quindi provocherà risentimento e resistenza. Scegliere la via dell'intervento militare quando ancora sono possibili mediazioni, accordi o trattative di pace suscita ulteriori conflitti. Un buon leader non è quello che agisce in reazione immediata o emotiva a un torto, un'offesa o un attacco, ma chi sa immaginare la situazione che si verrà a creare molto tempo dopo aver conseguito un'ipotetica vittoria sul nemico. Scatenare guerre a spese dei civili è un delitto contro l'umanità. Ma rifiutare di accoglierli come fratelli quando sono profughi è un delitto doppio.