Più che di osservazioni sul disegno, come dice il titolo con estrema semplicità, si tratta di note poetiche sulla lingua essenziale del disegno. La scrittura sensibile di Yves Bonnefoy, condotta sul filo dell'emozione, tocca l'esperienza di Cézanne e Degas, si riferisce ai rami della scrittura di Hollan e cita l'affermazione di Giacometti secondo il quale "il disegno è tutto". "Nella parola, la poesia; e sotto la matita, il disegno" annota l'autore quando stabilisce l'identità del tratto, il segno della poesia e osserva che un quadro senza disegno è come una forma senza vita. La relazione fra la poesia e il disegno è all'origine della riflessione di Yves Bonnefoy secondo il quale la forza poetica della lingua del disegno fa apparire allo sguardo il senso profondo delle cose.