Francesco Redi (1626-1697) è stato uno dei più grandi scienziati della Toscana granducale. Medico e naturalista, fu tra i primi ad applicare il metodo sperimentale alle scienze naturali ed è considerato il padre della moderna Biologia, ma fu anche un fine letterato, un filosofo, un linguista e un umanista, e molto probabilmente anche un iniziato dei circoli misteriosofici dell'entourage mediceo. Membro dell'Accademia della Crusca, dell'Accademia del Cimento (la prima accademia scientifica sperimentale europea), e dell'Arcadia, è stato autore di importanti opere letterarie e di fondamentali ricerche naturalistiche e trattati scientifici. Il suo trattato Osservazioni intorno alle vipere, pubblicato nel 1664, rappresenta il primo studio organico e scientifico sui serpenti e sulle vipere in particolare. In esso Redi dimostrò che il veleno di questi animali, contrariamente alla comune opinione dell'epoca, è dannoso solo se inoculato nella ferita e non se ingerito. Si tratta di un'opera al contempo anche filosofica e morale, ricca di richiami agli autori della classicità, che denota la straordinaria erudizione umanistica di un uomo che fu tra i maggiori intellettuali della sua epoca.