Il Rapporto Ospedali & Salute 2013, giunto all'undicesima edizione, inaugura il suo secondo decennio. Si può ben dire che un po' di strada è stata compiuta sul piano del presidio interpretativo del sistema ospedaliero del nostro Paese: dando conto ogni anno dei temi più importanti emersi, registrando le reazioni dei cittadini e degli utenti, nonché fornendo un'analisi costante del funzionamento della "macchina" e una descrizione degli indicatori fondamentali di sistema. Anche l'11° Rapporto mette sotto osservazione le dinamiche di un settore oggettivamente complesso e con una forte "massa": 14 milioni di italiani che ogni dodici mesi varcano le soglie di un ospedale, circa 650 mila addetti e un impegno di spesa pubblica di 62 miliardi di euro, pari al 55% della spesa sanitaria complessiva. E proprio quest'ultima è stata da tempo fatta oggetto di molteplici interventi di controllo e di riduzione, non di rado mettendo da parte la necessaria consapevolezza di ciò che l'ospedalità rappresenta per il Paese. Essa costituisce una risposta sul piano della cittadinanza, basata ancora - almeno sul piano formale - su un sistema di assistenza di tipo universalistico e solidale, un esercizio quotidiano di molteplici professionalità, un luogo di ricerca e di sperimentazione, un soggetto che genera occupazione qualificata, una "macchina" che rappresenta un motore di sviluppo economico, tecnologico, sociale.