Di fronte alle decisioni vere della vita, quelle che determinano chi sei e chi sarai, si è sempre soli. Non contano gli amici, mannche meno i genitori. Cosi si è soli nel decidere se mangiare o no, se farsi del male o no, se vivere o morire. Apparteniamo ad una generazione vessata da una società che mette l'immagine e la performance prima della persona, svilita da due anni di solitudine, oppressa da un futuro che sembra quasi inesistente. Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia, ma questa è la nostra storia, il nostro dolore: dategli la dignità che merita.