Se riflettiamo sul significato profondo dei racconti fiabeschi, disvelandolo dal candore di fonemi e ritmi cantilenanti, immediatamente smettiamo di sorridere, sentendo la forza di gravità della nostra età adulta. La presa di coscienza della nostra innata fragilità, in tutte le sue tonalità, dal bianco onestà al nero cupidigia, ci aggredisce, svegliandoci dal torpore in cui ci rintaniamo per spirito di sopravvivenza. Rileggere una favola allora, con attenzione, in silenzio o a voce alta, dedicandola al proprio sé bambino che dorme ormai da troppo tempo, è un'opportunità per rinvigorire il sé adulto e tornare a sorridere. Il racconto favoloso ci mostra un'altra dimensione, dove lo scontro tra il bene e il male è necessario per il superamento di un limite sempre sormontabile, e dove il male non vince mai davvero. C'insegna che siamo fragili, ma questa è la nostra forza, e non dobbiamo mai rinnegarla; ogni essere, naturale o leggendario che sia, è necessario al tutto.