Anarchica e conservatrice, rivoluzionaria e controrivoluzionaria, atea e mistica, Simone Weil è anche una filosofa. Questo libro ha l'intento di leggere le sue pagine alla luce del concetto di lavoro, mediante il quale possono essere comprese le contraddizioni delle sue convinzioni. Il lavoro emerge come maledizione, ma anche come unico rimedio possibile a quella malattia della modernità cui Weil dà il nome di «sradicamento»: malattia inestirpabile che tormenta, oggi come allora, il nostro occidente.