La CSR (Corporate Social Responsibility) è oggi un concetto ambiguo e talora può avere risvolti negativi: rimanda infatti a sociale nel senso di assistenza in presenza di svantaggio, e spesso viene interpretata come una pratica utilizzata dalle imprese per "compensare" in qualche modo i danni che esse stesse arrecano alla società e all'ambiente in cui operano in conseguenza del loro modo di produrre e di fare profitti. CSR come "restituzione", quindi, spesso accompagnata da una certa dose di opportunismo. Alla base di questa concezione sta il convincimento che, poiché gli obiettivi dell'impresa sono antagonisti e inconciliabili con quelli delle altre parti sociali, è buona cosa per l'impresa e per la sua reputazione "riparare", "compensare", concedere qualcosa, in un gioco tipicamente a somma zero. La questione decisiva, di cui tratta questo volume, sta nel superare decisamente la tradizionale accezione della CSR - legata alle "buone azioni" - per intraprendere la via della Stakeholder Vision, consistente nel gestire l'azienda avendo presenti, fin dall'inizio, gli interessi di tutti gli attori-stakeholder che sono interessati, direttamente o indirettamente, dall'attività e dai risultati dell'azienda stessa.