La mostra, e il catalogo che la accompagna, affrontano per la prima volta nella sua complessità un argomento caro all'artista comasco (1926-2005): l'idea di Natura, rivestita di un'aura di sacralità, del giardino e del paesaggio concepiti come "buon luogo originario da preservare", fonte d'ispirazione e metafora della bellezza. Il tema viene affrontato attraverso la presentazione di una significativa selezione di opere eseguite tra il 1953 e il 2005, tra cui figurano disegni, diverse tipologie plastiche (sculture, matrici e tracce), progetti di giardini e mosaici pavimentali, fotografie di interventi architettonici e azioni compiute in orti botanici, fotomontaggi, testi di poetica e altri documenti. Il volume e la mostra ruotano attorno al tema centrale dell'albero, sondato nelle diverse accezioni teoriche ed estetiche, come "albero patriarca" e Albero della vita. Si prende avvio con i disegni degli ulivi martoriati, modello arboreo esemplare che apre al tema della serie dei Martìri della fine degli anni '50 e primi anni '60, persiste sottotraccia nella serie dei Racconti sulla terra del 1965, legati alla logica del frammento di chiara ispirazione fitomorfica, e si conclude emblematicamente con i fogli della serie de L'uomo e l'albero degli ultimi anni. Nel corso della sua attività creativa Somaini riflette sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano, sfociato nel volume redatto a quattro mani con Enrico Crispolti, Urgenza nella città del 1972, che include considerazioni sulla contrapposizione tra ambiente naturale e metropoli moderna.