Questo volume è uno studio, fatto da un professore dell'ateneo, sull'Università palermitana. Dalla caduta del fascismo alla fine del secolo scorso, l'indagine si serve di fonti prevalentemente orali, anche a causa della mancanza di quelle scritte: carenza non casuale ma dovuta a un miscuglio di riserbo e di amnesia, di per sé evocativo dei tratti oligarchici, "gattopardisti" e perfino mafiosi, su cui il libro riflette. La storia specifica dell'ateneo di Palermo si snoda attraverso l'acquisto di aree urbane per la costruzione di una cittadella, il sessantotto, la sindacalizzazione e poi la modernizzazione in senso burocratico, l'autonomia universitaria e infine il nuovo statuto.