Il discorso d'odio è presente un po' dappertutto: nei social, sulle prime pagine dei giornali, alla radio, nei dibattiti televisivi, in piazza e allo stadio. Si preferisce l'incitamento all'odio perché, oggi, è uno dei modi più incisivi per assecondare e rappresentare le disposizioni degli ascoltatori. "Odio pubblico" spiega le ragioni e le tensioni normative del discorso d'odio, analizza la parola intollerante attraverso gli strumenti della filosofia politica contemporanea e riporta i cittadini al centro della discussione. Perché se è lecito indignarci di fronte al proliferare dei discorsi d'odio, non dobbiamo solo reclamare la capacità sanzionatoria delle istituzioni, ma, con il medesimo zelo, interrogarci anche sulle responsabilità di chi ascolta e vive in una società liberale e democratica.