All'indomani della prima guerra mondiale, Oswald Spengler tratteggiava con il «Tramonto dell'Occidente» una società alla sua fase di declino. A distanza di un secolo, questo quadro si ripropone drammaticamente. Eppure, nonostante le tragedie che lo hanno attraversato fino a portarlo quasi alla soglia dell'autodistruzione, l'Occidente ha spinto il mondo verso un progresso culturale, sociale, economico e scientifico-tecnologico, che ha migliorato le vite di miliardi di persone, ed è stato un luogo dove fin dal mito di Ulisse ogni meta raggiunta ha rappresentato uno slancio in avanti e ogni caduta una spinta di rinnovamento. Un dinamismo oggi del tutto svanito?