Questo narratore riesce ad esprimere emozioni in piena libertà, con coraggio e ritmo, in una fusion tra parole e suoni che sembrano dei paradiddle da percussionisti. A fare da fil rouge tra versi mai banali, quattro racconti brevi, una sorta di "percorso disordinato" che ha segnato l'animo e l'anima dell'autore in modo indelebile. «Vale sempre la pena ascoltare e leggere Luca Dattrino: versi forti, liberi... durante la sua performance a Poestate 2022, con la voce rotta dalla commozione e la profondità d'animo che lo contraddistingue, Luca ha ricordato Alberto, l'amico che non c'è più. Un racconto che è una sorta di presente eterno: il collegio, le sigarette, i pochi soldi, la gioventù, l'amicizia, il gesto estremo che si prende una vita...» (Antonella Rainoldi, giornalista). «Uno scrittore un po' particolare, un anarchico, uno spirito libero» (Armida Demarta, ideatrice e direttrice del festival di poesia "Poestate"). «Quello che non manca a Luca Dattrino è l'impetuosità. C'è una grande potenza nei suoi versi, un incalzare costante che molto deve agli elementi basilari della vita, su tutti l'amore» (Fabio Caironi, giornalista).