Marco Polo, suo padre e suo zio sono ospiti alla corte del Gran Khan. Ad accoglierli c'è un mondo nuovo, diverso e misterioso, un mondo in cui uno più uno fa tre e in cui l'orientamento è un fattore emotivo. Al centro della narrazione ci sono i dialoghi tra Marco Polo e Qublai. Il Gran Khan apprezza la curiosità del veneziano, ne incoraggia e ne ricompensa l'ingegno. Ma questo non può che attirare l'invidia e il rancore a corte. Marco Polo diventa presto un ospite indesiderato. Tra favole, amori nati al mercato e tentativi di vendetta, le vicende si susseguono a un ritmo frenetico fino a disperdersi tra i piani del racconto stesso, come in una matrioska letteraria. La scrittura di Flavio Giurato, leggera e delicata, si svincola dalla prosa tradizionale e trova una sua forma originale: il risultato è un'atmosfera fiabesca in bilico, mai realistica, mai scontata.