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gelao clara - mantegna scultore e la sant'eufemia di montepeloso

MANTEGNA SCULTORE E LA SANT'EUFEMIA DI MONTEPELOSO




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Marsilio

Pubblicazione: 11/2013





Trama

Il volume giunge a qualche anno di distanza dalla mostra di Mantova del 2006 che per la prima volta ha affrontato in maniera diretta la problematica di Mantegna scultore e dove è stata esposta per la prima volta, con l'attribuzione al grande artista, la statua in pietra di Nanto policromata raffigurante Sant'Eufemia proveniente dalla cattedrale di Montepeloso (oggi lrsina), in Basilicata, resa nota dalla Gelao sin dal 1996 e giunta nel piccolo centro lucano intorno al 1454 da Padova, per volontà del presbitero Roberto de Mabilia, rettore della chiesa padovana di San Daniele, e autore di una consistente donazione alla cattedrale del suo paese d'origine. Statua di stupefacente qualità che, quasi ignorata al momento della sua pubblicazione, ha visto in seguito consolidarsi due schieramenti critici, l'uno favorevole a considerarla, sulla scorta degli elementi portati dalla Gelao, l'unica testimonianza certa dell'attività di Mantegna scultore, l'altro propenso ad attribuirla a Pietro Lombardo, anche se, in quest'ultimo caso, la cronologia viene fatta oscillare tra il 1454 e il 1470, se non oltre. A raccontare la vicenda dell'arrivo della statua a Montepeloso, e di tutte le altre opere componenti la donazione è, nel 1592, un poemetto agiografico di Pasquale Verrone, arcidiacono della cattedrale di Montepeloso nonché intellettuale ben inserito nell'ambiente romano...




Note Libraio

Nel fiorire di opinioni e puntualizzazioni che hanno accompagnato l'esposizione della statua raffigurante Santa Eufemia, proveniente da Irsina, l'antica Montepeloso, e attribuita da Clara Gelao ad Andrea Mantegna, alle mostre di Mantova (2006) e Parigi (2008) dedicate all'artista, non può non meravigliare la diffidenza con cui si continua a guardare a Mantegna scultore, quasi fosse una forzatura, un topos fantasioso che lascia il tempo che trova o, peggio, una letterale invenzione; e questo nonostante esista un consistente numero di fonti, coeve al Mantegna o di poco posteriori, che ne parlano, e nonostante numerosi e validi studiosi abbiano mostrato interesse per quest'aspetto dell'attività del Mantegna. Clara Gelao torna con passione e ostinazione sull'argomento, a dieci anni dal suo volume del 2003, dopo l'importante capitolo della mostra mantegnesca di Parigi e gli studi che ad essa sono seguiti. Un duro e forte pamphlet, che riassume le osservazioni già formulate in passato, richiama l'attenzione su nuovi e vecchi indizi che avvalorano la sua tesi sull'autografia mantegnesca della statua di Santa Eufemia, aggiungendo altre osservazioni che ha potuto maturare di recente per restituire definitivamente a questo grande artista la sua opera scultorea.










Altre Informazioni

ISBN:

9788831716284

Condizione: Nuovo
Collana: LIBRI ILLUSTRATI
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 192


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