Il volume costituisce l'ultimo contributo di Bruno Maria Apollonj Ghetti all'architettura sacra del mondo paleocristiano: la basilica ha avuto però una lunga vita fino ai nostri giorni, e l'architetto - eminente studioso anche per il restauro dei monumenti - ne segue le vicende nel corso dei secoli, sino ai "restauri" dell'anteguerra; e sempre col conforto dell'autopsia e della sapiente lettura dei testi. Un punto di forza della sua ricerca è stata l'individuazione e la dimostrazione dell'esistenza della cripta, con relativo presbiterio rialzato, all'epoca di papa Pasquale I (817-824). Così pure la datazione all'epoca di papa Niccolò IV (1288-1292) delle bifore e delle edicole dei mosaici con le colonnine spiraliformi nella navata centrale. Così il giudizio sull'opera di Ferdinando Fuga nel XVIII secolo. E in tanti altri aspetti nella storia dell'insigne basilica. L'autore, scomparso nel 1989, ha redatto la sua opera in forma di manoscritto, la cui importanza è invero imprescindibile per quanti affrontino temi relativi all'architettura di Roma. Il testo, rimasto sinora quasi sconosciuto, a parte poche copie donate a biblioteche romane, viene qui riproposto nella sua integralità.