Intento di questo libro è mostrare come nei contemporanei processi di sostituzione della soggettività, ideologicamente si nomini come habitus quel che invece è radicale spoliazione, nuditas in sé e per sé. L'esilio, vale a dire la essenziale nuditas del'uomo nel Mondo e di fronte al Mondo, è la perdita di quell'habitus che appartiene alla Terra e che dell'uomo definisce l'essenza più propria. Ciò che condanna all'esilio è Legge del Mondo, il potere in quanto trionfo di una logica di eterna autoripetizione che elide la Terra per sostituirvi in tutto e per tutto il Mondo. Questo libro, però, che in qualche modo tenta di restare "fedele alla Terra", non dimentica il Mondo e non dimentica, quindi, che l'ente umano è tale poiché è nel Mondo, ovvero in una situazione nella quale le figure attuali del processo tecnologico riconducono a sé ogni residua umanità e identità.