Venticinque ritratti, maschili e femminili, corti, rapidi, incisivi. Venticinque voci, la maggior parte delle quali dice "Io" e vi conduce attraverso situazioni di vita, dolorose, spesso divertenti, al confine con la normalità, con il nulla, con l'attesa. L'autrice sembra conoscere la natura umana, fin nei suoi angoli più bui, più mutevoli, e si eleva verso una critica implacabile della società.