Questo è un libro sulla memoria, e soprattutto su una particolare forma di memoria: quella avvolta dalla nostalgia. Protagoniste sono alcune famiglie rom che hanno lasciato la Jugoslavia socialista di Tito per arrivare in Italia e confrontarsi con l'impossibilità di ritornare, perché la Jugoslavia socialista nel corso dei decenni è stata trasfigurata da guerre sanguinose, trattati, e riforme strutturali imposte dalla comunità internazionale. Due linee interpretative sulla nostalgia si intrecciano e si richiamano reciprocamente nello specifico caso qui presentato: da una parte abbiamo la nostalgia legata a un contesto di migrazione, dall'altra la cosiddetta "nostalgia rossa", apparsa in relazione al passaggio epocale dai sistemi socialisti a quelli basati sul libero mercato. Questo volume esplora immaginari, memorie e pratiche che le famiglie rom descritte, che da decenni vivono prevalentemente nei campi nomadi a Roma, rivolgono alla Bosnia.