Il racconto si snoda in un dialogo tra passato e presente attraverso un flusso di coscienza sul registro del ricordo e l'introspezione. Una storia sincera scritta con autenticità, con la speranza che possa essere vettore per trovare strumenti di coraggio per parlare di vite troppo spesso taciute per la paura che alimenta prigioni mentali e materiali. La narrazione, nonostante la drammaticità, regala spunti colorati e un tessuto moderno che passa attraverso il mezzo social di Facebook, utile in questo caso per tracciare da parte di una madre anziana l'amore per le figlie.