Carlo è un uomo di 35 anni che un giorno assiste al suicidio di una giovane splendida donna. Questo episodio lo sconvolgerà a tal punto da costringerlo ad abbandonare il ruolo di spettatore all'interno del quale ha vissuto buona parte della propria vita. Una stanza d'hotel diventa quindi la sua nuova casa, mentre tutta una serie di accadimenti, coincidenze e terribili ricordi lo condurranno verso un finale tragico e possibile per ognuno di noi. "Lo spettatore" è anche una critica severa al ruolo, sovente distratto, dei genitori; non a caso il tema tanto attuale della violenza sulle donne viene letto sotto una prospettiva diversa, solitamente non detta. In questo romanzo la rabbia si scontra costantemente con la tenerezza dove l'unica vittima risulta sempre e comunque l'infanzia. E da un'infanzia di dolore può scaturire l'angelo, o il demone.