Nei 52 racconti del libro Eugenia Gallardo utilizza l'immaginario specificamente infantile, rifiutando i limiti di un discorso narrativo cronologico. Ognuno dei racconti ha una propria struttura, una figurazione autonoma; appaiono quasi come digressioni sul tema centrale, sorta di metafora della crescita in cui la Gallardo utilizza il tema del viaggio nel suo significato di passaggio da uno stato all'altro, di ricerca e di cambiamento. Tutto il libro è legato ad una delle maggiori espressioni della mente infantile: il paradosso. Un elemento importante del testo è il tempo che marca tutto il cammino umano. La protagonista ha una relazione ambivalente con il tempo di attrazione, Big Ben e rifiuto (il tempo come carcere).