Il giovane Bartolo Longo, di origini pugliesi, si recò a Napoli nel 1862, per frequentare la Facoltà di giurisprudenza dell'Università Federico II. In questo ambiente accademico, «influenzato da filosofi immanentisti e positivisti, si era allontanato dalla fede cristiana diventando un militante anticlericale e dandosi anche a pratiche spiritistiche e superstiziose» (Benedetto XVI). Dopo la sua conversione a Cristo, avvenuta il 29 maggio 1865, Bartolo iniziò un intenso cammino ascetico. Un giorno del mese di ottobre del 1872, mentre era a Valle di Pompei, in preda a una crisi spirituale-vocazionale, in un clima di assoluta quiete intorno a sé, ascoltò nel cuore alcune parole che provenivano da Dio. Nel silenzio udì il sussurro di una voce che gli diceva: «Se cerchi salvezza, propaga il rosario». Queste parole si scolpirono nella sua anima e lo spinsero verso la «decisione suprema» per Dio. L'evento, collocato all'interno di un percorso spirituale molto intenso e particolare, rappresenterà per Longo un elemento di straordinaria importanza in quello che possiamo qualificare come il suo cammino di «marianizzazione esistenziale», che lo condurrà alla piena conformazione a Cristo.