Il volume approfondisce il rapporto, sinora poco indagato, tra Leonardo Sciascia e le culture di lingua tedesca. Lo fa da due punti di vista: quello dell'autore, che si reca in Germania, tiene conferenze, intesse rapporti epistolari con intellettuali come Werner Heisenberg e Hans Magnus Enzensberger; e quello dei critici e pubblicisti d'Oltralpe, decisi a confrontarsi con il siciliano dai romanzi "di mafia" sino alle ultime sollecitazioni di polemista incomodo. Ne viene un confronto vivace, niente affatto celebrativo o addomesticato.