Ma la libreria è un piccolo mondo. Oltre le opere del genio, c'è tutta una moltitudine sterminata che si agita, che ride, che piange, che ciarla, che impreca, che sogghigna. Guardando quei libri con l'occhio scrutatore, vi vedete passare davanti, in una corsa vertiginosa, gl'ispirati, i prepotenti, i consolatori, i pessimisti, i decaduti, gli umili, i biricchini, i superbi, i pedanti, i burloni, i maligni, gli spensierati, i poliziotti, i misteriosi. Alcuni con una potenza diabolica tentano risvegliare in voi quegl'istinti che con tanti sforzi cercate reprimere e soggiogare; altri con soave linguaggio vi sollevano a più spirabil aere; altri infondono nel vostro animo un forte entusiasmo spingendovi a grandi cose, ma il riso beffardo di uno scettico, vi rende perplesso e dubbioso. Qui un filosofo delira e vi nega tutto, anche il mondo corporeo, là un mistico vi accenna il cielo come ultima meta.[...] Che cosa sarebbe l'umanità senza questi libri? Per essi voi siete uomo, per essi conoscete il passato, vivete nel presente, interpetrate il futuro. I grandi scrittori sono i veri condottieri dei popoli: essi guidano l'umanità, suscitano tanti avvenimenti, determinano tante diverse epoche. Il germe di tutte le rivoluzioni, di tutte le riforme, di tutte le fasi del progresso e della civiltà è qui, sotto i vostri occhi.