I movimenti nazionalisti di fine Ottocento e dei primi del Novecento cercarono di dare voce a uno stato d'animo permeato da valori e sentimenti patriottici, ampiamente diffuso ma non ancora politicamente organizzato. La subordinazione della cittadinanza alla condivisione dell'ideologia e la condanna degli avversari politici con il marchio di nemici della patria furono due delle più significative novità introdotte dal nazionalismo. Proprio l'appropriazione monopolistica dell'idea di nazione e il tentativo di creare uno Stato autoritario all'interno e forte all'esterno avranno non poca influenza sulle origini del fascismo. Il nazionalismo come fenomeno di radicale delegittimazione del socialismo e delle istituzioni liberali, identificati con la decadenza nazionale, è il paradigma con il quale si confronta questo volume che, per la prima volta attraverso un approccio comparativo tra il caso italiano, francese e spagnolo, esamina le dimensioni di un nuovo patriottismo fondato sugli imperativi di grandezza nazionale: il militarismo e la geopolitica imperialista, la dicotomia tra vecchi e giovani, il passaggio dal sindacalismo all'antisocialismo.