"Sono poesie autentiche dove, senza reticenze, ma con pudore, metti a nudo la tua verità, meravigliosa grotta di Lascaux. [...] Il buio si è cristallizzato. È diventato un cristallo, un allume di rocca, le sue rive murarie arginano la violenta, torrenziale parola. Da ogni giorno verso ogni giorno. [...] I tuoi versi sono di una purezza e di una vorticosità che, te lo confesso, ho provato solo davanti a quelli della Claudia Ruggeri. Siete diversi, lo so. Ma i tuoi conti li fai, con una certa urgenza anche tu, proprio come faceva lei. E, come in lei, in te ho sentito la voce sibillina di un amore che tramonta nei secoli e non è più da tempo del mondo degli uomini. [...] È una poesia densa, oscura, allucinata, alta. E tu, Antonio, ne sei il trono e l'invocazione. [...] C'è una sacralità in quello che dici, in ogni interpunzione, in ogni orizzonte. E non è, il tuo, un cordone anatomico figlio di un Horror vacui, no; è più una dimensione stessa del vuoto, che in te si fa orrore, eroico errore, amore del soffrire, erranza di vastità." (Dalla lettera di Alfonso Guida)