Thelonious Monk che crea un suo privato linguaggio al pianoforte dalla cucina. Charles Mingus che si lancia per le strade di New York su una bicicletta troppo piccola per lui. Dyer evoca la musica e gli uomini che hanno dato forma al jazz moderno partendo da foto, aneddoti e, su tutto, dal modo in cui egli stesso sente le melodie. Amalgamando fatti di cronaca e ricostruzioni narrative, dà forma a un libro sull'influenza che il jazz ha avuto sulla società e la cultura occidentali e sulle vite di alcuni dei musicisti più importanti della storia - Duke Ellington, Chet Baker, Harry Carney, Bud Powell, Ben Webster, Art Pepper. Vite evocate con tanta vividezza che, secondo Jonathan Lethem, "si può sentire il whisky sulla lingua, l'odore dei mozziconi di sigaretta, i colpi di tosse fra una registrazione e l'altra". È un libro sulla musica, e su come la musica può cambiare la vita. Sull'arte, sulla bellezza, sulla bellezza imprevedibile della vita. È un libro in cui la scrittura si piega fino a diventare puro suono, grazie a una prosa metaforica che rispecchia le stranezze, le eccentricità e la brillantezza dello stile di ogni musicista. Come ha dichiarato il pianista Keith Jarrett, "se un grande assolo è definito dall'intensità con cui il suo tessuto è percepito dall'autore, il libro di Dyer lo è".