"Il destino gli aveva offerto le occasioni, e lui le aveva elaborate, a fatica, calibrandole alla sua identità. Tore è uno scugnizzo e tale sarà per tutta la vita, nell'accezione più positiva del sostantivo. Scugnizzo, infatti, è un modo di essere, e non può ridursi ad un aggettivo; in più occasioni della sua vita, Tore si è dovuto risolvere proprio appellandosi alle risorse tipiche dello scugnizzo." (Antonella Verde). "Ci troviamo di fronte ad un resoconto completo della vicenda esistenziale di Tore, attraverso la rievocazione memoriale di avvenimenti e personaggi, lontani e vicini, ed una loro analisi critica, che mira ad una sistemazione diacronica di epoche e fasi (delle origini; degli scugnizzi e della loro Casa; della giovinezza fuori la Casa; del Partito e della militanza; dell'istruzione e del lavoro; del viaggio), quasi altrettante Gestalt." (Sergio Minichini)