Con scritti di Miguel Ayuso, F. Maurizio Di Giovine, Gianandrea de Antonellis e Giovanni Turco. La traduzione della monumentale opera di Francisco Elías de Tejada, "Nápoles hispánico", si arricchisce di un ulteriore volume che, raccogliendo il sommario e gli indici completi dei precedenti cinque volumi, consente una migliore consultazione. Al lavoro sono stati aggiunti quattro saggi che permettono di comprendere l'importanza della riscoperta sia della storia e del valore del periodo semplicisticamente (e spregiativamente) definito "spagnolo" o "vicereale" (ma che sarebbe più corretto definire "ispanico" o addirittura "imperiale"), sia del pensiero di Francisco Elías de Tejada, di cui è appena trascorso il centenario della nascita. Per secoli quello "spagnolo" è stato descritto come un periodo di sudditanza allo straniero e di decadenza economica e culturale: dati alla mano, con ricerche nelle biblioteche napoletane, lo studioso spagnolo dimostrò che fu invece un momento di grandissimo fervore intellettuale, in cui Napoli era la principale città dell'impero.