Sebbene la periferia del capoluogo della Campania sia molto bella, non godrebbe di tanta fama se non avesse il Vesuvio come coronamento e conclusione di un paesaggio così ammirevole. Il Vesuvio è l'anima, per così dire, di quel bel pezzo di terra: lo domina con la sua mole fumante. Sembra un essere vivente che veglia sulla campagna fertile, sul mare azzurro e sulla città, risparmiando a tutti la vita. Di notte, il bagliore del suo cratere incute timore a chi non è abituato a vederlo; di giorno, la colonna di gas che emana è il più bel pennacchio che si possa immaginare. I napoletani lo amano senza smettere di temerlo e sono orgogliosi di vivere sotto di esso, come vassalli ai piedi del trono di un despota amato. Il forestiero lo contempla estasiato e desidera scalare la sua cima infuocata, cosa che può fare facilmente e senza rischi, grazie ai mezzi di locomozione predisposti per sfruttare l'ascesa come attività lucrativa. Il Vesuvio frutta a Napoli un buon reddito. Non c'è miniera più redditizia di questo vulcano, famoso per le sue devastazioni. Alle sue falde giacciono i cadaveri delle città che ha distrutto. In riva al mare, Ercolano, più in là Pompei.